“Senza olio di palma”, la grossa bugia dietro alla rassicurazione di un’etichetta

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“Senza olio di palma”, la grossa bugia dietro alla rassicurazione di un’etichetta

Ci hanno detto che è una sottospecie di demonio travestito da biscotto, che anche la vista può risultare letale, ci hanno bombardato di pubblicità che lo mette alla gogna. Ma perché l’olio di palma fa male alla salute? E perché i prodotti senza olio di palma, alle volte, fanno anche peggio? Partiamo dal principio: l’olio di palma fa male alla salute a causa delle sostanze che contiene. Tutti i consumatori sono a rischio, soprattutto i bambini. Scegliere prodotti senza olio di palma, intanto, è un buon punto di partenza. Ma non basta. Bisogna valutare con quali grassi è stato sostituito e la quantità degli altri nutrienti.

Ei fu olio vegetale non idrogenato

Fino a qualche anno fa, prima che la normativa sulle etichette venisse aggiornata, i produttori non erano obbligati a specificare i nomi di tutti gli ingredienti. E così l’olio di palma veniva “mascherato” con la dicitura generica “olio vegetale non idrogenato”. Adesso non è più così. Tutti gli ingredienti devono essere facilmente riconoscibili. Ed è molto importante saper leggere le etichette per fare scelte consapevoli e salutari.

Quando il cibo è cancerogeno

L’olio di palma, estratto dai frutti dell’albero della palma, fa male perché ricco di una sostanza cancerogena, il glicidolo e i suoi esteri (GE), che si formano durante la raffinazione di oli e grassi vegetali quando si raggiungono temeprature superiori ai 200°. Nell’olio di palma, rispetto ad altri grassi vegetali, questo cancerogeno si forma in misura maggiore (70 volte in più rispetto all’olio d’oliva). Anche altri olii vegetali sviluppano le medesime sostanze nocive, anche se in concentrazioni minori, con effetti negativi sulla salute per altri aspetti non legati ai tumori. Grazie a studi in vitro e alcune prove provenienti da studi in vivo (su ratti) il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare ha concluso che: il glicidolo è un composto da considerare genotossico e cancerogeno. E gli esteri del glicidolo costituiscono un problema per la salute perché, una volta ingeriti, vengono trasformati in glicidolo.

Un pericolo per arterie e cuore

L’olio di palma, inoltre, fa male alla salute, perché contiene il 47% di acidi grassi saturi, grassi cattivi, pericolosi per la salute di arterie e cuore (per fare un paragone, il burro ne contiene il 49% e l’olio extravergine circa il 15%). La quantità massima di grassi saturi che possiamo consumare durante la giornata corrisponde al 10% rispetto al nostro fabbisogno energetico. Non è il consumo del singolo alimento a essere dannoso ma la quota di grassi saturi totali che ingeriamo durante la giornata. È bene precisare che non esiste un alimento fatto da grassi totalmente “buoni” o “cattivi”. Tutti gli alimenti hanno una percentuale di entrambi i tipi di grassi. Quando però la percentuale cattiva (satura) è superiore a quella buona (insatura) è opportuno limitare il consumo di quel cibo.

Occhio alle merendine dei bambini

L’EFSA dice che per un cancerogeno così potente non c’è una dose sotto la quale non ci siano rischi ma stima una dose giornaliera tollerabile. Per un adulto che pesa 70 chili la dose tollerabile è quella che si trova in circa 10 grammi di olio di palma. Per un bambino che pesa 10 chili la dose tollerabile è quella che si trova in circa 1,4 grammi di olio di palma. Se prendiamo in considerazione i prodotti confezionati fatti con olio di palma (biscotti, merendine, crackers, fette biscottate, grissini e compagnia) soprattutto per i bambini è facile superare la dose considerata tollerabile. A dichiararlo è proprio l’EFSA: in Europa tutti i bambini consumano tale contaminante più della dose giornaliera tollerabile. Per i bambini al di sotto dei tre anni, gli alimenti più a rischio sono i latti formulati per l’infanzia.

Low cost, biologico e a lunga scadenza

Perché è usato nei cibi? Sono tre sono i motivi principali

  • L’olio di palma costa poco, permette quindi di ottenere un prodotto che costa meno rispetto ad un altro prodotto che utilizza altri grassi
  • Grazie alla sua consistenza, è particolarmente adatto alla preparazione dei prodotti da forno.
  • Si degrada meno facilmente rispetto ad altri grassi con il vantaggio di ottenere un prodotto con una data di scadenza più lunga

L’olio di palma biologico contiene ugualmente queste sostanze? Il termine biologico si riferisce solo al metodo di coltivazione (non vengono usati ad esempio pestidici di sintesi). Tutto l’olio di palma usato nell’industria viene sottoposto a raffinazione e pertanto sviluppa queste sostanze. L’olio extravergine, invece, non è raffinato e pertanto non contiene queste sostanze.

Olio sì, olio no

Il consumatore ha un grande potere. Più è informato, più farà scelte consapevoli, più le industrie, loro malgrado, saranno costrette a rivedere i metodi di produzione e l’utilizzo di specifici ingredienti. Oggi, dopo così tanto rumore, la maggior parte dei prodotti riporta la scritta “senza olio di palma”. Ma possiamo stare tranquilli? In alcuni casi sono stati scelti dei validi sostituti, in altri casi purtroppo sono stati inseriti oli che sono peggio dell’olio di palma, o quantomeno lo sono in grosse in quantità. Bisogna dunque evitare prodotti a base di:

  • Olio di cocco

  • Olio di colza

  • Karitè

  • Palmisti

Si tratta di grassi di scarsa qualità, ricchi di grassi saturi. E, la maggior parte di questi oli, si ritrova nei prodotti vegetali a base di margarine e panne veg. Però, è bene ricordare, che ad ognuno di noi è concesso di assumere al massimo il 10 % di grassi saturi rispetto al proprio fabbisogno giornaliero (ad esempio, un uomo adulto normopeso che consuma 2.000 calorie potrà assumere nell’arco della giornata, senza alcun rischio per la propria salute, al massimo 22 grammi di grassi saturi). Il consiglio è quello di scegliere alimenti che siano fatti prevalentemente da grassi insaturi. Nel caso dell’olio di cocco, essendo un grasso prevalentemente saturo, l’assunzione va limitata a una piccola percentuale. Ecco perché non sempre vegetale è sinonimo di salutare.

Ottimi come sostituti invece:

  • Olio extravergine d’oliva

  • Olio di oliva

  • Olio di girasole

  • Olio di mais

Attenzione a ciò che comprate dunque. Mangiare bene è fondamentale, ma anche non lasciarsi ingannare da false apparenze!