Tisana, infuso o decotto purché ci scaldi: quale bevanda bere d’inverno

Tisana, infuso o decotto purché ci scaldi: quale bevanda bere d’inverno

Eccolo arrivato l’inverno. Con quel freddo che, soprattutto al mattino, ci fa pensare che l’ultima cosa che vorremmo è alzarci dal letto. La mente torna indietro a qualche mese fa quando l’unico pensiero era non desiderare altro che il weekend per un tuffo al mare. Attendendo il prossimo caldo l’unico rimedio possibile è uno: scaldarsi con delle bevande calde. Mal comune, direi, perché con questa scusa ci regaliamo un’ottima opportunità per bere di più. Consiglio: non dolcificare queste bevande. Ti sconsiglio l’uso dei dolcificanti (di qualsiasi dolcificante) in quanto alla lunga creano dipendenza dal gusto dolce e ti inducono a mangiare di più.

Tisana, infuso o decotto?

I termini “tisana”, “infuso” “decotto” e macerato vengono spesso utilizzati come sinonimi, ma indicano preparazioni differenti. Ecco di seguito le differenze principali:

  • Tisana: si ottiene tramite infusione o bollitura di varie parti (fiori, foglie, frutti, radice, corteccia e semi) di diversi tipi di piante. Gli infusi e i decotti, quindi, sono due tipologie di tisane. Generalmente le tisane sono fatte per infusione e vengono commercializzate sotto forma di bustine o mix da inserire in appositi filtri.
  • Decotti: si ottengono facendo bollire le parti più dure della pianta (ad esempio radice, corteccia e semi), che vengono immerse nell’acqua ancora fredda; l’acqua viene poi portata a ebollizione e il preparato viene poi lasciato sobbollire e per un tempo variabile. Il decotto prima di essere servito deve essere filtrato. È opportuno che il recipiente rimanga chiuso durante il riscaldamento per evitare che i costituenti essenziali vadano persi per evaporazione. Tra i decotti più diffusi ricordiamo quello di zenzero, di equiseto o il decotto di corteccia di salice.
  • Infusi: si ottengono versando acqua bollente direttamente su erbe o spezie al fine di estrarne i principi attivi. Generalmente si utilizzano le parti tenere della pianta come foglie, frutti o fiori, sminuzzati o ridotti in polvere. La bevanda può consumare calda oppure fredda. Degli esempi di infuso possono essere la camomilla, la malva o la menta. l tempo di infusione varia da erba a erba; prima di essere servito l’infuso deve essere filtrato.
    Tale processo avviene lasciando in acqua per alcuni minuti (non più di 10) e, essendo un trattamento meno invasivo, permette di estrarre le componenti volatili e più sensibili alle alte temperature.
  • Macerati: si ottengono lasciando macerare composti dai principi attivi idrosolubili per diverse ore o giorni. Affinché avvenga la cessione dei principi attivi i composti devono essere ben sminuzzati. a differenza dei precedenti, non fanno utilizzo né di acqua bollente né calda. I macerati più comuni sono il macerato di ortica, di consolida, di felce, ma anche di aglio, peperoncino, pomodoro.

Controindicazioni

È importante ricordare che se pur naturali erbe e spezie hanno effetti (benefici e non) sul nostro organismo. Per tale ragione prima di consumarle è bene informarsi al fine di farne un uso corretto. Attenzione soprattutto ai bambini, donne in gravidanza persone anziane e/o con patologie che fanno uso di farmaci (che possono interferire con le sostanze naturali).

Quali sono le proprietà delle piante?

Quali sono le proprietà delle piante o come scegliere se preparare un macerato, decotto o infuso?

  • equiseto, betulla e tarassaco: proprietà drenanti e depurative
  • passiflora, malva, tiglio: per un miglior rilassamento notturno
  • zenzero, camomilla, fiori d’arancio: per placare la fame nervosa

La scelta tra macerato, decotto e infuso dipende da quale parte di pianta si acquista (se la parte dura o i fiori).