“Laura, ti va di scrivere un libro?”: e sì, alla fine ho scritto un libro per davvero

“Laura, ti va di scrivere un libro?”: e sì, alla fine ho scritto un libro per davvero

Ed eccomi qui. A raccontarvi una parte di me. Perché un libro questo è: una parte di te che prende forma. Prima lo immagini, ti sembra irraggiungibile da realizzare. Pensi di non potercela fare, di non saperlo fare. Di non essere all’altezza. Poi arriva il “momento”, il momento di un incontro, una botta di fortuna, il destino che ti taglia la strada, il karma che suona al campanello e una, dieci, cento copie che vanno in stampa! Ve lo presento. Per voi si chiamerà “Vaporose consistenze”, per me un nome non basta, perché è molto ma molto di più.

Ecco qui allora che vi racconto il lavoro e la passione che c’è dietro quello che può sembrare un “semplice libro di ricette”. Tutto nasce dall’incontro con Paola Massobrio, Ceo di Frigo 2000. Ho iniziato a collaborare con Paola qualche anno fa e fin da subito con lei c’è stata molta sintonia. Paola è un’imprenditrice che ama il suo lavoro che dà spazio e crede nei giovani. Un giorno mentre chiacchieravamo, le manifestavo le mie perplessità riguardo qualcosa che avevo in mente e lei mi rispose: “Laura procedi tranquilla, qui siamo in continua sperimentazione, il bello è proprio questo”.

Paola lavorava già con Cristiano (Cristiano Bonolo, uno chef di cui vi parlerò tra un po’). Un giorno squilla il telefono: “Laura, ti va di scrivere un libro?”. Non ci potevo credere. L’idea era quella di un libro che parlasse di nutrizione attraverso il gusto ma anche le emozioni che qualcosa di buono può suscitare. Niente noiosi conteggi calorici, ma solo “pillole di salute” che unite a sfiziose e sane ricette ti portano alla scoperta di un mondo nuovo.

Ho sentito dentro di me una grande adrenalina che di sicuro mi avrebbe aiutato a contrastare la paura, le normali difficoltà che suscita un impegno simile. Mi sono fidata delle mie sensazioni e senza esitare ho detto subito: sì (in realtà siiiiii!). L’incontro con Barbara Carbone, l’editore, ha concretizzato il tutto. La squadra era pronta, non restava che mettersi all’opera.

Nell’immaginario comune ciò che è “più buono” è contraddistinto da eccessivi condimenti e metodi di cottura lontani da quella che è la cucina a vapore ma a noi piace stupirvi. Dunque a chi compra il libro consiglia un buona lettura ma soprattutto buon appetito!

L’intervista dell’editore

Dopo aver consegnato l’elaborato, siamo stati contattati dall’editore. Aveva in mente di scrivere un’intervista su di noi. Non mi sono potuta tirare indietro. Per questo mi piacerebbe condividerla anche con voi. Et voilà, domande e risposte tutte per voi!

1. ciao Laura, cominciamo l’intervista con un piccolo trabocchetto. Descriviti in 30 parole.
Sono tante cose, tra cui farmacista e biologa nutrizionista con la passione per la cucina buona e sana, ma sono soprattutto una mamma siciliana di mare aperto che vive a Milano e porta Palermo nel cuore.

2. Il libro “Vaporose consistenze” scritto con lo chef Bonolo ci porta alla scoperta della cucina a vapore e di tutti i suoi benefici. Puoi raccontarci da dove arriva l’idea e l’ispirazione? Raccontaci qualche aneddoto sulla sua produzione.
Queste tecniche di cottura mi hanno sempre incuriosita. Le conoscevo solo dal punto di vista teorico. Incontrare Paola e Cristiano mi ha permesso di sperimentarle e dare il via a questo meraviglioso progetto.

3. Hai un capitolo o una parte preferita? Se sì, raccontaci perché.
Domanda molto difficile. Quasi impossibile scegliere. Se proprio devo, però, ho amato il capitolo sugli aperitivi. Nell’immaginario comune l’aperitivo è tanto amato quanto temuto perché ricco di cibi grassi e molto calorici così come i drink. Le nostre ricette però sono diverse: stuzzicano il palato senza quei brutti sensi di colpa.

4. Per Trenta Editore la “Buona Tavola suscita emozioni”, cosa rende speciale la vostra tavola?
Una tavola ricca di piatti semplici da realizzare e buonissimi da gustare.

5. Qual è la vostra personale definizione di creatività?
Abbattere gli schemi e spaziare verso qualcosa che non conosci e che può sorprenderti.

6. Esiste un piatto tra quelli che avete proposto nel libro che può definirti? Quel particolare sapore che potrebbe descrivere la tua personalità, la tua storia e il tuo vissuto.
Mini plumcake al vapore. Le colazioni della domenica, il buon profumo del dolce appena sfornato, una tavola ben apparecchiata e la musica di sottofondo. Sa di casa, di famiglia.

7. La buona tavola è il futuro, qual è la vostra visione?
Bisogna staccarsi dall’idea che ciò che buono deve essere necessariamente “proibito”. Bisogna dunque puntare non soltanto sulla qualità della materia prima, ma anche sugli abbinamenti e sui metodi di cottura. Dobbiamo accogliere l’idea che per realizzare un piatto buono e che fa bene bastano poche mosse. E la nostra salute ci ringrazierà!

Ora che le curiosità sono state saziate, però, vorrei prendermi ancora un po’ di tempo. Vorrei ringraziare la mia famiglia che ha sempre creduto in me sostenendomi in ogni mio progetto. E un grazie anche a Paola Massobrio per l’opportunità che mi ha offerto e il supporto che mi ha dato. Desidero ringraziare inoltre tutta la redazione e Cristiano Bonolo per la grande disponibilità e il lavoro svolto senza il quale questo libro non si sarebbe realizzato.