L’ossessione per le proteine di chi demonizza i carboidrati: quando la dieta non fa bene alla salute

L’ossessione per le proteine di chi demonizza i carboidrati: quando la dieta non fa bene alla salute

Demonizzare i “carboidrati” e divinizzare le “proteine” è ormai cosa comune. Ancor di più lo è il bisogno sfrenato di classificare gli alimenti: pasta, pane, focaccia uguale carboidrati. Pesce, carne, uova uguale proteine e così via. Ma tutto questo servirà a qualcosa? Serve davvero demonizzare un cibo escludendolo o riducendolo drasticamente dalla propria dieta e al contrario eccedere con un altro che pensiamo possa far bene alla nostra salute? In media stat virtus: gli eccessi sono sempre da evitare.

Alcuni miti da sfatare

Sfatiamo insieme alcuni falsi miti sulle proteine:

  • Ad ogni pasto è essenziale consumare una fonte proteica

No, non è così. Il nostro fabbisogno proteico è di circa 1 grammo pro chilo e facendo due calcoli quasi sicuramente consumiamo molte più proteine di quelle di cui avremmo bisogno, per cui se anche a un pasto non consumiamo “una fonte proteica” non succede nulla. Anzi, ne gioverà la nostra salute.

  • Mangiare proteine è indispensabile per mettere su massa

Vi do una dritta: il muscolo cresce solo se sottoposto ad attività fisica!

  • Pasta, pane e compagnia non contengono proteine

Anche loro, se pur costituiti prevalentemente da carboidrati, contengono una piccola quota proteica. Solo zucchero e olio non contengono proteine, per il resto sono presenti dappertutto. Ecco qualche dato: le carni fresche hanno un contenuto proteico di circa il 20-24%; quelle trasformate possono arrivare al 30%. Il pesce poco meno del 20%. Latte vaccino circa 3%. I formaggi da 10-33% a seconda se sono freschi o stagionati. Per quanto riguarda invece pane e pasta raggiungiamo circa l’8-11%; i legumi 20-24% sul prodotto secco e la soia arriva al 37%.

La quota proteica minima

A noi serve una quota proteica minima che ci garantisca il mantenimento della massa proteica e uno stato di benessere. Chiaramente il fabbisogno proteico deve tener conto di chi è in fase di crescita, di chi è in gravidanza e di chi allatta, ma anche di chi fa attività sportiva (se agonistica o meno il fabbisogno proteico è differente).

Un prolungato regime alimentare iperproteico può causare disidratazione e anche gravi danni ai reni. L’eccessiva assunzione di proteine può portare all’iperuricemia, ovvero l’aumento dell’acido urico. Se l’acido urico si presenta a livelli elevati, può accumularsi nei reni, provocando coliche e calcoli renali. Per tutti questi motivi, cercate di avere un’alimentazione più varia possibile e accettate una volta e per tutte l’idea che le proteine non hanno nulla di miracoloso ma, al pari degli altri nutrienti, vanno consumate in quantità adeguate ed inserite all’interno di un regime alimentare bilanciato.